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  • Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. Relatore: Giorgio Gori Sindaco di Bergamo

Il racconto dell’inaugurazione dell’anno ”Bergamo e Brescia capitale della cultura” il  20 gennaio – in contemporanea al Teatro Donizetti a Bergamo e al Teatro Grande di Brescia (che sarà trasmesso in diretta su Rai Tre”) -, è stato solo uno dei tanti spunti che hanno caratterizzato l’intervento del primo cittadino di Bergamo all’interclub organizzato dal Rotary Romano di Lombardia al quale hanno partecipato altri nove Club e due Rotaract: Treviglio e Pianura Bergamasca, Sarnico e Valle Cavallina, Dalmine Centenario, Città di Clusone,  Terra di San Marco Orio al Serio, Soncino e Orzinuovi, Brescia Nord, Rodengo Abbazia, Lovere-Iseo-Breno, Rotaract Treviglio e Romano e Rotaract Città di Clusone.Le presenze ai tavoli sono state 112 certificando in questo modo il successo della serata. Il Presidente Claudio Crescini ha fatto gli onori di casa come di consueto e ha brevemente introdotto l’ospite il sindaco di Bergamo Giorgio Gori con un simpatico aneddoto che ne ha ricordato il riconoscimento a livello internazionale. Infatti , ha raccontato il Presidente : “mi trovavo mesi fa a cena presso l’ambasciata italiana in Eritrea ad Asmara a Villa Roma e mi aspettavo che l’Ambasciatore dottor Marco Mancini mi chiedesse dell’Atalanta come sempre succede all’estero quando mi presento come bergamasco. Invece con mia grande sorpresa per prima cosa mi ha chiesto notizie di Giorgio Gori“ Dopo il saluto alle bandire e la cena conviviale ha preso la parola Giorgio Gori. “Questa volta il presidente della Repubblica abbiamo dovuto cederlo. E’ appena stato a Bergamo per l’assemblea dell’Anci, quindi “dovrà” essere a Brescia per l’inaugurazione della Capitale della Cultura Bergamo-Brescia 2023”. Nonostante la punta di ironia e il sorriso sulle labbra si capisce bene che Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, avrebbe voluto Mattarella in città e sarebbe stata la sesta volta non solo per il Presidente nella Città dei Mille, ma anche per lui ricevere il Capo dello Stato: un vero e proprio record. 

Il racconto di Gori è stato una cavalcata cominciata nei tragici mesi del Covid – quando partì la lettera per la candidatura – e proseguita attraverso le fasi di preparazione dell’importante evento di quest’anno condiviso con i nostri amici bresciani. Ma il primo cittadino di Bergamo ha tenuto a sottolineare soprattutto gli aspetti di intesa e di condivisione tra le due città che “pur avendo condiviso tanta parte della storia a partire dai tempi di Roma e poi nella Repubblica di Venezia e nel Lombardo Veneto” – senza dimenticare l’importante apporto di entrambe alla causa dell’Unità d’Italia – non hanno particolari rapporti nonostante le grandi affinità che le accomunano. Giorgio Gori ha quindi brevemente ripercorso l’iter dal quale è scaturita la decisione del Governo di nominare Bergamo e Brescia capitale della Cultura e proprio su quest’ultima parola “capitale” si è soffermato: “non capitali, ma capitale”. E questo è un aspetto molto importante “non sarà la somma di due città, ma sarà qualcosa di più, molto di più”. Un significato che va al di là della semplice organizzazione di una serie di eventi in nome della cultura che non vuol dire solo arte e bellezza. Il sindaco rimarcando la grande collaborazione con il collega Emilio del Bono sindaco di Brescia, ha tenuto a precisare che le due città si attiveranno in maniera differente: perché Brescia ha deciso di concentrare il grosso delle iniziative nel Castello, Bergamo ha previsto che l’intero centro storico soprattutto di Città Alta sarà la “ribalta” dei vari appuntamenti. Gori ha anche evidenziato come in vista dell’appuntamento siano stati portati avanti importanti interventi di recupero, restauro e restiling come quello all’Accademia Carrara. In conclusione, invitando a iscriversi all’appuntamento dei prossimi 20, 21 e 22 gennaio giornate inaugurali – con il grande happening in Piazza Vittorio Veneto il 21 gennaio – ha sottolineato come questo anno sia importante per tutto il territorio bergamasco ricco di storia, di cultura e di arte. Insomma una grande occasione per tutti da cogliere. 

Al termine dell’avvincente ed entusiasmante presentazione del Sindaco Gori sono state poste da numerosi rotariani presenti molte domande che hanno animato la discussione in un clima di grande empatia ed allegria.

Claudio Crescini

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