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  • Il ruolo della Fondazione Pesaresi e il sostegno all’ospedale Luisa Guidotti di Mutoko nel contesto di un paese a basse risorse

Relatore: Monsignor Paolo Rudelli – Nunzio Apostolico ad Harare – Zimbabwe

 

E’ stata una conviviale dedicata alla diplomazia vaticana nel mondo ed alla nostra partecipazione al global grant per lo Zimbabwe. 

L’ospite d’onore è stato il vescovo bergamasco originario di Gandino monsignor Paolo Rudelli attualmente Nunzio Apostolico ad Harare capitale dello Zimbabwe (ex Rhodesia). Sono stati invitati anche due parroci bergamaschi don Filippo Bolognini di Suisio e don Mauro Vanoncini di Lurano. I due parroci sono stati vecchi compagni di monsignor Rudelli al seminario vescovile di Bergamo ed abbiamo pensato di fare cosa gradita facendoli ritrovare tutti e tre al Rotary per una “rimpatriata“ speciale.

Monsignor Rudelli ha introdotto la serata con la descrizione della nascita della missione cattolica italiana nell’area rurale di Mutoko a 180 km dalla capitale Harare e della sua trasformazione ed evoluzione in oltre 100 anni di presenza. Oggi la missione dispone di un ospedale ben organizzato intitolato a Luisa Guidotti dottoressa uccisa durante la guerra tra fazioni opposte che ha insanguinato il Paese nel secolo scorso. La struttura sanitaria  fornisce assistenza ad oltre 70.000 abitanti dei villaggi sparsi in un’area vastissima ed è sostenuto solo in parte dai finanziamenti governativi locali e principalmente dalle donazioni che gli pervengono dalla Fondazione Pesaresi di Rimini.  Vi sono inoltre scuole di vario grado, una casa-orfanatrofio e molte abitazioni per i dipendenti dell’ospedale in prevalenza donne che svolgono l’attività infermieristica ed ostetrica. L’ospedale è diretto da 12 anni da un medico odontoiatra riminese Massimo Migani che ha dedicato la propria vita a questa attività missionaria. L’attività ostetrica di assistenza alla gravidanza occupa ovviamente un ruolo predominante con circa 800 parti all’anno gestiti in autonomia dalle ostetriche, molte delle quali formatesi nella scuola di ostetricia che da alcuni anni ha sede proprio nell’ospedale L. Guidotti. Alle comuni complicanze ostetriche si associano patologie da noi assenti come la malaria e la tubercolosi o per noi rare come la sieropositività per AIDS che qui interessa il 12 % della popolazione. Purtroppo la presenza di personale medico nell’ospedale è estremamente ridotta disponendo  a volte di una sola unità e raramente di due. Ovviamente si tratta di medici che non sono specialisti in ostetricia e ginecologia ma hanno una formazione generica omnicomprensiva. Il nostro club ha proposto un anno fa un service proprio per migliorare l’assistenza ostetrica dell’ospedale di Mutoko organizzando e sostenendo le spese per l’invio con rotazione di un folto gruppo di ostetriche italiane. Questo service agisce in sinergia con la Fondazione Pesaresi di Rimini ed ha interessato alcuni club della Romagna e tutti insieme sono confluiti in un global grant rotariano ormai giunto alla sua definizione. Monsignor Rudelli, che ben conosce la realtà dell’ospedale L. Guidotti di Mutoko, fornirà tutto il supporto necessario grazie all’ambasciata vaticana in Zimbabwe.

La seconda parte dell’intervento del nostro ospite è stata dedicata all’avvincente storia della diplomazia vaticana a partire dal XX settembre 1870, quando i bersaglieri italiani con la breccia di porta Pia decretarono la fine dello stato Pontificio e del potere temporale della chiesa cattolica. Da allora lo Stato Vaticano ha utilizzato la propria diplomazia rappresentata dai Nunzi Apostolici (ambasciatori) per compiere azioni di pacificazione, di mediazione e di risoluzione delle crisi che periodicamente attanagliano il mondo. La diplomazia vaticana ha un potere ampio e articolato in quanto opera, come ogni diplomazia, da una parte nell’interesse del proprio Stato, dall’altra è il collante della comunità cristiana e cattolica del mondo e conta di un pubblico di più di un miliardo di fedeli. Per questa ragione l’impulso diplomatico della Santa Sede è stato rilevante nell’edificazione di una comunità internazionale armoniosa e pacifica, grazie ad azioni che a volte hanno ottenuto la risoluzione di crisi difficili o hanno portato all’attenzione mondiale problematiche drammatiche da un punto di vista umanitario. Oggi sono ben 184 i paesi che intrattengono relazioni diplomatica con la santa sede.

Al termine della presentazione di monsignor Rudelli molti soci del club sono intervenuti con commenti e domande e la serata si è chiusa a tarda ora.

Claudio Crescini

 

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