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  • LA SALVAGUARDIA DEI DIRITTI UMANI COME STRUMENTO DI PACE – 16 novembre 2010

Diritti umani universali, un tema grande come il mondo, un argomento importante come l’Uomo che ne è il soggetto. Questo è stato il tema dell’intervento di martedì 16 Novembre del Procuratore Benito Melchionna, Giudice di Cassazione e scrittore, poeta e uomo di cultura e, ultimamente, sceneggiatore di teatro. Le sue ultime esperienze lo hanno portato a sperimentare in ambiente europeo la situazione migratoria che tanto occupa e preoccupa i dibattiti della politica e della società. L’uomo come soggetto universale di diritti inalienabili, soggetto assoluto ed intangibile di uno status riconosciuto dalla maggioranza degli stati e delle costituzioni. Una conquista epocale che tra l’altro lega tra loro le Rivoluzioni americana e francese al nostro più vicino mondo uscito dalla catastrofe dell’ultima guerra planetaria. La guerra è sempre stata generata dalle differenze di razza, di cultura le quali, associate alle differenze economiche e di esercizio del potere costituito, hanno sopraffatto l’Uomo, in quanto persona. Diritti come quello all’esistenza, o quello di muoversi oltre i confini statali artificialmente imposti, si sono consolidati nei secoli attraverso conquiste giuridiche, culturali e pratiche come la extraterritorialità. L’Uomo dopo tutto resta ancora il soggetto che “ramingo sulla terra” si muove e si organizza per migliorare le sue condizioni di vita e lo fa per sfuggire al dramma delle guerre, delle sopraffazioni e della fame di giustizia e della fame, quella vera, di pane e alimenti. I paesi dove l’opulenza ha preso il posto dell’antica povertà sentono anche impellente il dover arginare un fenomeno che rischia di travolgere tutti, migranti compresi. Per questo in Europa agenzie come Frontex si occupano dei problemi creati dall’apertura delle frontiere europee sancita dal trattato Schengen, quello che sancì la libera circolazione delle persone. A fronte, infatti, d’importanti progressi compiuti negli ultimi 60 anni, alcuni paesi, alcune culture, non ammettono tutt’ora il principio della reciprocità, tanto elementare per chi i diritti umani li ha ormai acquisiti. Si arriva in molti casi a verificare che la integrazione offerta dal paese ospite non viene nemmeno presa in considerazione da chi, proveniente da culture che non hanno vissuto un comune processo evolutivo, assume la propria cultura come unica proponibile. Così persistono conflitti di religione e conflitti di cultura che vanno invece superati per non esserne, prima o poi, vittime. Il Rotary fa la sua parte da sempre e lo fa anche recentemente quando promuove l’alfabetizzazione, vera soluzione al problema della diffusione di quello spirito universale portatore di pace e di promozione della convivenza civile tra persone che assumono come denominatore comune il proprio e l’altrui diritto alla vita e alla pace. L’ottimismo della Ragione ci porta a pensare che il processo iniziato non si fermerà, ma la strada è tanto lunga se pensiamo a quanto succede quotidianamente nel mondo. Lavorare giorno per giorno ed anche per le piccole cose e i piccoli traguardi è senz’altro la via da percorrere. Al Procuratore Melchionna il Presidente Bassi, a nome del Club, ha conferito la Paul Harrys Fellow, per l’amicizia che ha dimostrato nei confronti del nostro Club e nei confronti del Rotary International e dello spirito costitutivo del Rotary International, con la sua attività ed i suoi scritti. È stato anche ricordato l’evento che si svolgerà a Bergamo al Teatro Sociale di Città Alta il 22 Dicembre, quando verrà presentata la pièce teatrale della quale Melchionna è lo sceneggiatore e che riguarderà il processo al Caravaggio. Tutti i soci sono stati invitati.

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